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del contrario, cosa le avrebbe detto? Cosa avrebbe fatto? Cosa sarebbe accaduto in quella casa, in quella camera dal letto bianco, in quello stanzino dove aveva pensato tanto a lei? E quella creatura che stava per nascere?.... Quella creatura... quando sarebbe nata? Da quanto tempo Elena non era più sua! Sino a qual punto s’era data ad altri? Avea dato soltanto il cuore? la testa? Ella aveva avuto sempre una testolina leggiera, ma il cuore buono. Se ella non fosse colpevole d’altro che di una leggerezza! Ah! come era terribile quella lettera immobile sulla scrivania, con quel nome scritto dalla mano elegante e tranquilla di Elena! Se ella potesse dire che Elena non era colpevole d’altro che di una leggerezza!...

Allora si mise a piangere, coi pugni sugli occhi, come un bambino, soffocando i singhiozzi col fazzoletto perchè la serva era ancora là, si udiva spolverare e strascicar le ciabatte per la casa. Ella indugiava ad arte, stava a spiarlo. A quell’idea un impeto di collera l’assalse, andò in traccia di una mazza per