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alle povere donne quel vaglia mandato a fare di nascosto, coi denari ricavati da una vendita di sommacco insaccato di notte nel magazzino. Nel mercato del paesetto quella vendita clandestina gettò lo scompiglio, alterò i prezzi della derrata. Si venne a conoscere che erano state fatte delle vendite fuori della piazza, e l’ufficiale telegrafico andò a raccontare al caffè e alla spezieria il grosso vaglia che gli avevano fatto fare.

Lo zio canonico senza dire una parola tornò subito a casa, giallo come una candela, e si fece consegnare le chiavi da Susanna alla quale erano affidate da tempo immemorabile. La ragazza allibita, corse a dire alla mamma:

— Lo zio ha scoperto ogni cosa!

La madre si mise a letto la sera stessa colla febbre, e nel delirio farneticava che il cognato li scacciava tutti di casa, e le sue orfanelle andavano a vendere del sommacco per le strade.

Cesare, ignaro di tutto ciò, ripeteva all’Elena, per farsi coraggio: