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Adesso esciva tutti i giorni. Si vestiva in fretta, modestamente, di nero, sgattaiolava lesta per le scale, e correva dalla mamma, al passeggio, pur di non stare in casa. La serva si presentava al padrone tranquillamente, colla sporta al braccio, perchè gli desse il denaro per le provviste. C’erano dei momenti in cui al poveretto sembrava di perdere completamente la testa nel cercare di combinare la spesa colle poche lire che gli restavano. Doveva ricorrere a degli espedienti, far dei calcoli mentali, inventar dei pretesti, perchè la serva che gli piantava gli occhi in faccia, con un sorrisetto ironico sulle labbra sottili, colle braccia pendenti come a significargli che si seccava ad attendere, non indovinasse il suo imbarazzo, il suo rossore. Alle volte la serva posava la sporta per terra, si metteva le manacce sotto il grembiale sudicio, per fargli capire che era stanca di quella storia ogni santo giorno, e borbottava che cotesto avrebbe dovuto essere affare della signora, che gli uomini non se ne intendono,