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sorridendo, doveva trovare delle buone parole per quella gente che le parlava a voce alta, e col cappello in capo.

Suo marito avrebbe sofferto la tortura per risparmiare a sua moglie coteste scene. Non usciva quasi più, non aveva più testa di lavorare, gli toccava stare ad attendere dietro i vetri se arrivava un creditore. Alle volte, nelle ore in cui la via Piliero era più frequentata, vedeva passar Cataldi, e sentiva a quella vista più doloroso e profondo il suo avvilimento; arrossiva se lo sorprendeva la moglie, quasi stesse a spiarla, gli pareva di vederla aggrottar le ciglia o impallidire. Accorreva il primo ad ogni scampanellata minacciosa, per mettersi a parlamentare, a promettere, a scongiurare. Erano lotte di tutti i giorni, angoscie dissimulate a voce bassa, con aria calma, a capo chino, rosso di vergogna, col creditore insolente, nel vano dell’uscio, tendendo l’orecchio ansioso ad ascoltare se alcuno udisse nelle altre stanze, impallidendo se l’altro alzava la voce, e cercando di calmarlo col ge-