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posizione, che cercava di dissimularle la stanchezza del viso, e la preoccupazione fissa dinanzi all’occhio. Stava ritta sull’uscio, ascoltando sbadatamente il cicaleccio vuoto del genitore, senza aprir bocca. O al più mormorava:
— Non capisco. Mi pare che se fossi un uomo saprei trovare!
Don Liborio affermava: — Tuo marito ha ingegno da vendere. Peccato che gli manchi la fibra!
Elena scrollava il capo.
Infine un procuratore legale, degli infimi, vero «strascina faccende», venne a proporgli un processo importante, diceva lui, una causa di prescrizione in cui erano in giuoco 200,000 lire. Il poveretto non badò che il leguleo unto e sciamannato gli parlava col cappello in capo; e dopo che l’ebbe accompagnato sino all’uscio, corse ad abbracciar l’Elena per darle la buona notizia, cogli occhi gonfi di lagrime e la voce tremante di gioia.
Elena non divideva quel giubilo sproporzio-