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marito, il tutore, l’amante, lui che avrebbe dato tutto il sangue delle vene per lasciarle ignorare l’esistenza del male: ad aiutarla colle sue mani a spogliarsi del pudore, dell’innocenza, ad essere spettatore di tutte le lusinghe che le offrivano a suo discapito, a sentir discutere e dileggiare la fedeltà delle mogli, a sapere che l’uomo il quale le parlava all’orecchio sottovoce le dicea che l’amava più del marito, il bugiardo! mentre doveva lasciarla fra due ore, e andarsene col sigaro in bocca, e avere l’indomani degli interessi e dei pensieri che non erano per lei! E lei l’ascoltava! e gli sorrideva, pur non credendogli una parola, ma per mostrarsi disinvolta, per paura che l’accusassero di non aver spirito, per abitudine di donna avvezza ad esser corteggiata, sicchè era di cattivo umore tutta la sera quando l’erano mancate di queste piccole soddisfazioni di amor proprio, ed egli doveva scorgere i suoi trionfi cogli altri nel buon umore che gli dimostrava allorchè rimanevano soli. Ah! — e questo lo spaven-