gelosia. Piangeva di doverla accompagnare lui
stesso nelle feste, in mezzo alla folla, colle
braccia nude, colle spalle nude, lui che avrebbe
schiaffeggiato chi le avesse detto, vedendola
passare: — Com’è bella! — che avrebbe ucciso
chi avesse osato sollevare con due dita il velo
che copriva le spalle di lei. Piangeva per quella
contraddizione vergognosa, per quella tirannia
della corruzione mondana che costringeva lui,
il marito, a lasciare la moglie adorata senza
difesa, in mezzo alle insidie velate, e alle
brame incessanti dei seduttori, sola, perchè
gli altri fossero più liberi di confessarle col
frasario ipocrita tutte le brame oscene che
accendeva la sua casta bellezza nella loro fantasia viziosa, coi complimenti sfacciati, cogli
sguardi impudichi che la ricercavano sotto le
stoffe trasparenti. E andarsene lontano per
non sembrare di voler ascoltare quel che le dicevano, e guardarla alla sfuggita, e se ella arrossiva dover fingere di non accorgersene, e
se sorrideva volentieri con un altro trattarlo
da amico! Ecco cos’era ridotto a fare lui, il