Pagina:Verga - Il marito di Elena.djvu/171


— 161 —

plausi. Ella lo fermò in un canto, un po’ pallida, facendosi vento col ventaglio, e gli chiese con voce breve e secca:

— Cos’è stato?

— Una cosa assai strana. Mi ha pregato di lasciarvi in pace. Così come ve lo dico adesso, tranquillamente e con queste medesime parole. È una cosa semplicissima, che a nessuno è venuta in mente di dire, e che vi fa rimanere senza risposta.

Il marito invece non le diceva nulla, nè lungo la strada, nè per tutto il tempo che ella aveva messo a fare la sua toletta da notte con studiata lentezza, sino all’ora in cui egli andava, come di solito a lavorare per un par d’ore. Allora ella lo fermò sull’uscio, prendendogli le mani, e guardandolo fiso.

— Son sempre la tua Elena! lo sai?

Egli esitò, arrossendo, impallidendo a vicenda, col viso basso. Ad un tratto le buttò le braccia al collo, e si mise a piangere come un ragazzo.

Piangeva d’amore, di vergogna, di collera e di

Verga. Il marito di Elena. 11