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un leggiero paipito delle narici appena lo vedeva comparire dove ella si trovava. In cuor suo, al vederlo così sottomesso, pensava: — Com’è carino! — E s’irritava che non le permettessero quel trastullo innocente. Alle volte faceva anche il broncio. Cataldi le ripeteva:
— Non credo ai vostri sguardi. Non credo al vostro rossore. Non credo che mi fuggiate, e nondimeno eccomi accanto a voi, a rendermi perfettamente ridicolo per voi.
Un giorno s’incontrarono a caso ad una serata di musica dove Elena aveva risoluto di non andare perchè suo marito faceva il muso lungo. Ma all’ultimo momento... Cataldi la colse sulla gran terrazza che sporgeva sul mare per dichiararle:
— Quando mi direte che mi amate — me lo direte, siatene certa — sarà forse la prima volta in cui amerò davvero, perchè non vi crederò affatto.
— Tanto meglio. Siete avvisato. Non perdete il tempo dunque.
— Io non ho nulla da fare. Intanto mi piace