Pagina:Verga - Il marito di Elena.djvu/168


— 158 —

— Voglio... voglio che tu mi ami sempre!

— Ahi cattivo!... come sei cattivo oggi!... D’allora in poi andò di rado in società, onde evitare d’incontrarsi col Cataldi. Questi ogni volta che poteva vederla le diceva:

— Come? mi fuggite! Comincereste ad amarmi diggià?

Elena non era donna da restare imbarazzata per così poco. Rispondeva:

— Sì, comincio ad amarvi, da lontano. Più lontano starete e meglio sarà per voi....

E Cataldi imperturbato:

— Tosto o tardi finirete per cedere all’attrazione. Sapete l’affinità dei simili? Io la subisco diggià!

In prova di che la seguiva da per tutto dove poteva. Faceva stupire il mondo colla costanza della sua inclinazione. — Cotesta piccina, dicevano, ha stregato quel farfallone di Cataldi. Non s’è visto mai così accecato! — Elena stessa diventava schiva e restìa a poco a poco. Non poteva dissimulare un lampo degli occhi, o una fiamma fugace alle gote, o