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ganza, della sua bellezza e del suo spirito, quando aveva indovinato vagamente l’ammirazione bramosa corruscante negli occhi ardenti che si posavano sulle sue spalle, l’emozione dalla quale prendevan risalto i complimenti insignificanti che le erano stati rivolti, si buttava al collo di suo marito, gli diceva: — Come ti amo! — senza accorgersi ch’egli impallidiva a quell’effusione. Nel salotto dai fiori azzurri tornava ad esser di lui, gli parlava guardandolo nello specchio del grande armadio di mogano che prendeva intera la parete, mentre si svestiva lentamente, allume delle candele che dorava la bianchezza pallida delle sue spalle e la sottile lanuggine delle braccia bellissime. Si lasciava accarezzare distrattamente, gli porgeva le labbra e la fronte, e gli diceva: — Ora discorriamo un pò fra di noi. — Raccontava gli aneddoti della serata, le galanterie che le avevano recitato, sorridendo indifferentemente, Con un moto leggiadro delle spalle nude. Quindi gli stendeva le mani al di sopra del capo, senza voltarsi, come a dirgli: — Di che