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Donn’Anna intanto si abbrancicava alla figliuola, la quale sorrideva, e si aggiustava il cappellino scomposto dalle espansioni materne. Don Liborio non permise che gli sposi andassero all’albergo, sinchè avessero trovato di fare il nido, e li volle tutti a casa.

La sera, appena giunse Roberto, ricominciarono le strette di mano. Poi ciascuno se ne tornò al suo posto, come al solito. Elena quasi fosse in visita, coi guanti, lodando tutto, assicurando che sarebbe stata benissimo, pregando Roberto di aiutarla a trovare un quartierino, non troppo grande, un nido, purchè fosse in una casa di bell’apparenza, colla scala di marmo.

La Rosamarina e le tre stanze di Altavilla avevano dato novemila lire di netto. Elena, quando ebbe trovato il nido che cercava, arredò un salotto, una camera da letto, uno spogliatoio, ed uno studiolo pel marito. Sull’uscio inchiodarono una bella placca d’ottone — Avvocato Dorello — e il marito, nello studiolo nuovo, aspettò i clienti.

Verga. Il marito di Elena. 10