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— Nulla! rispondeva con quell’aggrottare di sopracciglia. — Tu non mi vuoi bene. Non so. Mi pare che dovrebbe essere altrimenti.
Alle volte però, impietosita dall’afflizione che scorgeva nei lineamenti del marito gli diceva:
— Non mi vuoi bene?... Non mi vuoi bene quanto ne vuoi a tua madre?... Non ti basto io?...
Gli abbandonava il capo sull’omero, con una brusca risoluzione, accarezzandolo coll’anelito e col suono della voce, cedendo alla tentazione istintiva di provare su di lui il suo fascino irresistibile, coll’occhio fisso, intento a qualcosa che capiva e vedeva soltanto lei.
In quel tempo i vicini avevano fatto ritorno ad Altavilla, e il barone venne a congedarsi. Elena lo vide così stravolto in viso, così imbarazzato, che di tanto in tanto saettava su di lui alla sfuggita un’occhiata acuta, accompagnata da un sorriso sardonico che le contraeva l’angolo della bocca. Don Peppino chiacchierava col marito di caccia, di affari di campagna, di pettegolezzi municipali. Ella si scal-