Questa pagina è stata trascritta, formattata e riletta. |
— 115 — |
sugli stivali. Giunto al cospetto dell’Elena, per non fare la figura che aveva visto fare agli altri, girando il cappello nelle mani, cominciò ad ammirare il paesaggio, il banco di legno rustico sotto il pergolato, il panierino da lavoro adorno di nastri.
Elena offrì il rosolio in una cassetta da liquori simile a quella che la baronessa madre teneva sottochiave per le grandi occasioni. A don Peppino sembrava di trovarsi al teatro, quando i dilettanti di Altavilla rizzavano una campagna di cartone, nella quale le pastorelle recitavano coi guanti e le scarpette verniciate. Al momento di congedarsi offrì di venire a prendere la signora in carrozza, per fare una trottata sino ad un paesetto vicino. Elena dopo un lieve cenno di ringraziamento che non voleva dire nè sì nè no, ed un mezzo sorriso più insignificante ancora, seguitava a lavorare d’uncinetto attentamente, lasciando al marito la cura di rispondere. Questi disse:
— Volentieri, se ciò fa piacere ad Elena.