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sentiero anche quando i rami la nascondevano, dall’uggia densa, dall’umidità perpetua, da un non so che di tetro e di selvaggio che spandeva fin dove stendevasi la sua ombra. Di tratto in tratto un merlo fuggiva all’improvviso, schiamazzando, facendo scrosciare le frasche. Erano rimasti soli; si era dileguato perfino il rumore delle cavalcature che precedevano. Elena allora trasaliva e scoppiava a ridere. E all’orecchio, attirandolo più vicino a sè: — Se ci assalissero i ladri, mi difenderesti? — Egli si metteva a ridere; Elena tornava ad insistere, voleva sapere se si sentiva di difenderla. Si corrucciava quasi che egli non fosse un ercole, e che non fosse pronto a farsi ammazzare per lei. Infine gli diceva:
— Quanto ti voglio bene! Come mi sento felice!
E sporgendo il viso verso di lui, gli avventava un bacio.
Giunti alla pianura uno della comitiva propose di fare una visita alla villa del Barone.