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pel mio vecchio mantello che avevo gettato su di una seggiola.
Ruppi il cavalletto, e accesi il fuoco nel camino.
Ella sorrise; aveva le labbra violette, e stese le sue manine tremanti sulla fiamma che le rendeva quasi trasparenti.
— Oh! che bel fuoco! esclamava.
Io m’inginocchiai ai suoi piedi; asciugai i suoi stivalini con un lembo del mio mantello, e poscia glielo stesi sotto i piedi a guisa di tappeto. Ella mi lasciava fare ridendo come una bambina; guardava all’intorno con curiosità, e mi sembrava che in cotesta curiosità così espressa, non ci fosse più nulla di mortificante pel mio amor proprio.
— È la vostra camera? mi domandò.
— Sì.
— Come siete felici voi altri artisti!