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ridicolo, abbandonato su quella soglia, tremante di freddo e divorato dall’invidia! che cos’ero io per disputare quella donna a quegli uomini felici? Provai dispetto, vergogna, gelosia rabbiosa; sentii che la vertigine di quella sera mi strappava violentemente da tutte le mie affezioni, e mi gettava nell’ignoto. Ebbi paura, e l’orgoglio mi diede la forza di giurare che mai più avrei riveduta quella donna, la quale sarebbesi vergognata di confessare il suo amore per me.
Non dirò che il mio giuramento non mi costasse, e molto, ma ebbi la forza di mantenerlo — per invidia, per dispetto, per orgoglio, per gelosia.... non lo so....