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mi affissava co’suoi grand’occhi — erano tutt’altri occhi da quelli lampeggianti ebbrezze e seduzioni mentite che avevano sconvolto la mia ragione; ma ci era un’aria d’insistente e quasi ingenua curiosità che era stranissima.

— Rientro in iscena, disse vivamente e stendendoci le due mani nell’istesso tempo. Mi rincresce non potermi fermare più a lungo. Ma spero che il signore vorrà farmi il piacere di venirmi a trovare....

Ci sorrise e con vivacità piena di grazia spinse all’indietro colle due mani quel fiocco di velo che formava il suo gonnellino, riprese come una maschera il suo sorriso, e disparve.

Rimanevo tristamente là dov’erano svanite le mie illusioni.

— Che te ne sembra? domandò Giorgio.

— In fede mia! non valeva proprio la