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E lasciandola cadere dopo aver aspettato inutilmente, soggiunse:

— È pure una gran disgrazia che siate fatto così!

Uscì stringendosi nella veste per non toccarmi. Io corsi a nascondere il viso e le lagrime nei guanciali ancora odorosi del profumo dei suoi capelli.



Quelle due ore avevano gettato sul mio cuore il soffio ardente delle tempeste del passato. Io l’adoravo, sì, l’adoravo così com’era, l’adoravo perchè era così! Avevo il desiderio frenetico dei suoi guanti che si lasciava strappare e lacerare ridendo, e dei suoi stivalini di cui la seta strideva fra le mie mani.