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niature che si vendevano a dodici lire l’una. E neanche questo bastava. Io ero inquieto, irascibile, dispettoso; ella trascurava il suo vestire, era triste, e qualche volta stizzosa; aveva certi suoni di voce aspri, certi sorrisi che non la rendevano bella. Io credevo coscienziosamente di farle dei veri sacrifici andando a casa la sera invece di andare al Caffè, e fumando la pipa accanto a lei, leggendo il giornale, mentre ella lavorava. Ambidue senza dire una parola, sentendoci gravare quel silenzio sul petto come un peso enorme.

Dopo alcuni giorni osservai in lei un cambiamento che mi avrebbe sorpreso se il mio cuore fosse stato più all’erta. Ella cantava per la camera, sembrava allegra, aveva comperato una veste di seta e degli stivalini nuovi coi suoi risparmi — faceva già dei risparmi! — aveva dei guanti, e si ab-