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cambiato, mi fece una singolare impressione, come se avesse suonato altrimenti dalla mia intenzione.
— No, rispose Eva dolcemente.
— Come! non hai denari? replicai, senza che la parola questa volta mi ripugnasse. Hai fatto delle spese straordinarie?
— No.
— Ma non siamo che ai venti del mese!
— È vero.
— Malgrado il mio abbrutimento, un raggio di luce si fece nella mia mente, e mi parve che attraversasse la parte più sensibile del mio cuore come uno stile d’acciaio.
— Vuol dire.... esclamai, sentendo che la voce mi tremava, vuol dire che i denari che ti ho dati ciascun mese... non bastavano!
— Che importa? mi diss’ella sorridendomi con la stessa dolcezza.
— Ma allora.... come hai fatto?...