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Ella levò su di me i suoi occhi sempre dolci e sereni e non rispose.

— Con una notte come questa farmi trovare in una ghiacciaia! ripresi. Vedevo che ella aveva il viso livido, che tremava dal freddo sotto il suo scialle, e non pensai che in quella ghiacciaia ella avea dovuto pur starci tutto quel tempo in cui io avevo acconciato l’Europa a modo mìo, seduto in un angolo ben riscaldato del Caffè.

— Non è freddo, rispose.

— Perdio, s’è freddo! si gela!

— Non c’è più legna, soggiunse tìmidamente.

— Non ce n’è più in Firenze?

Ella chinò la testa sul lavoro, e stette zitta.

— Non hai denari? domandai.

Era la prima volta che quella parola mi veniva sulle labbra, e malgrado foszi tanto

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