Pagina:Verga - Eva.djvu/155


— 149 —

sua condizione, l’educazione ricevuta, i suoi sentimenti, la tenessero molto al di sotto della mia ombrosa e delicata suscettibilità.... e finivo per darle il torto — a lei! di non aver la delicatezza di risparmiarmi certi particolari volgarissimi che mi sembrava affrontasse colla più volgare disinvoltura....

Non cerco di spiegarti cotesto mostruoso mistero che chiamasi cuore. Non mi son mai sognato di giustificarlo. Ti faccio osservare un fatto.

Cotesta disillusione, cotesta amarezza intima m’invadeva tutto, la mente come il cuore. L’arte mi negava anch’essa le sue ispirazioni; era forse gelosa, o la vita mi assorbiva troppo per potermi sollevare sino a lei. Però fu un altro gran dolore per me. Provare lo febbre e l’impotenza di creare! L’hai tu provato? Ero stato delle ore intere dinanzi a quel cavalletto, accanto a