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— Credimi, soggiunsi, la nostra curiosità è funesta. Io l’ho capito, e non ti ho domandato altro quando l’altra sera mi hai risposto nulla.

Ella mi prese le mani e le baciò — le sentii umide di lagrime.

— Non mi ami più! disse.

— Dio lo volesse! esclamai con un’esplosione di tutte quelle ire che mi rodevano da due giorni.

Ella si rizzò a sedere di botto, splendida di bellezza, sotto la fine batista, come una statua greca, e mi si buttò al collo, coprendomi di lagrime e di baci.

— Sì, tu mi ami! tu mi ami! singhiozzò, ed io pure ti amo come una pazza!

Poscia, tenendosi allacciata a me come l’edera, nascondendo il suo capo nel mio seno, e parlandomi sottovoce, come vergognosa per quello che doveva dirmi: