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bello! — e nella voce aveva la dolce cantilena con cui si cullano i bimbi.



Alcune sere quelle visite ai prolungavano molto innanzi nella notte. Era un giuoco di scherma fra quei signori a chi dovesse rimaner padrone del campo. Una volta Eva entrò improvvisamente e come se fuggisse; era rossa in viso, e avea le narici dilatate; chiuse l’uscio a chiave, si gettò su di me con passione, e nascose il mio viso nel suo seno, baciandomi sui capelli, come per impedirmi di udire, o per nascondermi qualche cosa.

— Che hai? le chiesi svincolandomi dalle sue braccia, vedendola tutta turbata e colle lagrime agli occhi.