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serratura. Lo feci con un gran battito di cuore — non di vergogna, ma di paura. Quand’ella venne da me, mi trovò così pallido e corrucciato, che mi domandò dolcemente che cosa avessi. Io le dissi con amaro sorriso:
— Che persone son quelle, Eva?
— Oh, della miglior società.
— Infatti sembrava che si tenessero molto al di sopra di voi. Vi fumavano in faccia!
— Hai visto?
— Sì, esclamai con un sogghigno dove cercai di mettere tutto il fiele che avevo in cuore.
Ella non mi rimproverò la mia indiscrezione.
— Hai fatto male, mi disse semplicemente facendosi triste.
— Ho avuto torto, lo so.