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— Alla stessa ora. Mi aspetterai in teatro?

— Sì.

— Anzi fai così: m’aspetterai in fiacre, in piazza Santa Maria Nuova. Verrò a trovarti io stessa. Prendi il fiacre numero nove; mi piace il numero nove; è la data del giorno in cui mi hai conosciuta. Ora che farai?

— Come vuoi ch’io te lo dica se non lo so... se non ho più testa, se ho la febbre!

Ella aveva i capelli disciolti, e me ne sferzava il viso con certi movimenti felini. — Ebbene, mi disse, se hai la febbre vai a casa.

— No, starò a vederti dormire!

— Eh?!

— Starò a guardare le tue finestre, e ti vedrò dormire.

Ella sorrise in modo inesprimibile, e mi avventò un bacio come un morso.