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— Che persone son quelle, Eva?
— Oh, della miglior società.
— Infatti sembrava che si tenessero molto al di sopra di voi. Vi fumavano in faccia!
— Hai visto?
— Sì, esclamai con un sogghigno dove cercai di mettere tutto il fiele che avevo in cuore.
Ella non mi rimproverò la mia indiscrezione.
— Hai fatto male, mi disse semplicemente facendosi triste.
— Ho avuto torto, lo so.
— Non ti dico ciò per me, ma per te.
— Oh! per me!
— Non ridere, così, Enrico! Ascoltami, se vuoi esser felice, contentati di amarmi e di essere amato come io ti amo. Tu hai il cuore caldo e la mente esaltata; certe curiosità a mio riguardo ti farebbero male.
— Ah! voi lo sapete!
— Sì, rispose tranquillamente, guardandomi con tutta franchezza. Ma che vuoi farci? Tu sai che cosa sono; mi hai amata appunto per questo; ora per essere quella che sono bisogna che io mi