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Delle volte voleva che le suonassi al pianoforte la musica dei suoi balli, ed ella m’appariva improvvisamente dinanzi nel suo leggiadro costume, e spiegava attorno a me tutte le seduzioni — per me! per me solo! — il sorriso inebbriante, gli sguardi pieni di promesse, i capelli disciolti, il seno palpitante — e tutte le volte finiva saltandomi sulle ginocchia, e annegandomi in un’onda di velo.
— Come ti amo! mi diceva. Come ti amo!
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Un giorno mi disse, quasi paurosa:
— Come farò a non amarti più?