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All’improvviso fu suonato vivamente al mio uscio. Saltai sulla seggiola come se il filo del campanello fosse stato attaccato al mio cuore. Presi un lume e andai ad aprire tutto tremante, come se attendessi una disgrazia; indietreggiai stupefatto.



Era Eva tutta imbaccuccata, pallida e tremante dal freddo, e che mi guardava con certi occhi dove avrei giurato che ci fossero delle lagrime.

Mi aspettavo rimproveri, scene drammatiche: non fu nulla di tutto ciò. Ella entrò, sedette accanto al camino spento, e mi disse tranquillamente:

— Non siete venuto!

— Voi!

Ella sorrise dolcemente. Aveva gli stivalini tutti coperti di neve.

— Siete venuta a piedi?