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Al primo piano c’erano le finestre illuminate.
— C’è gente da voi!
— Sì, mi rispose semplicemente, e prese la mia mano.
Si era fatta improvvisamente triste. Erano le due del mattino; la carrozza era partita; la strada era deserta e vivamente rischiarata dalla luna; noi rimanevamo soli, davanti a quella porta, come un commesso ed una sartina che fanno all’amore di nascosto.
— Verrete a trovarmi? domandò.
— Forse.
— Perchè forse? non potete promettermelo?
— Temerei di mancare!
— Ah! temete diggià di mancare!
Mi scosse la mano, dopo un breve silenzio, e ripetè con voce quasi supplichevole:
— Venite a trovarmi!
— Verrò.
— Ah! bravo così! Domani?
— Domani.
— Verrete a prendermi dopo il ballo?
— Se lo volete...