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— Proprio nulla!
— Vi dispiace che vi abbia detto queste cose?
— Oh, no!
— Perchè fra le visite che mi piaccion c’è la vostra. È vero che non me ne avete fatte, ma me ne farete.
— Oh, no.
— Come no? Perchè?
Ella aspettò lungamente la mia risposta, e riprese con la voce dolce ed il fare insinuante di un bambino che teme di aver torto:
— Ma se chiudo la porta in faccia a tutti quei signori sarò fischiata... E allora a voi pel primo non sembrerò più così bella...
C’era tanta sincerità, tale accento di verità, nella sua voce, che non seppi che cosa rispondere a quella osservazione, di cui la cruda verità mi spezzava il cuore. Anche lei s’era fatta pensosa, e teneva il capo chino fra le mani.
La carrozza si fermò; ella s’affacciò allo sportello, e mormorò: — Diggià!
— Volete tirare il campanello del primo piano? mi disse.