Pagina:Verga - Eva, Treves, 1873.djvu/56


— 56 —

come su di un libro aperto... avete dovuto odiarmi...

Mi strinse la mano, come per proibirmi di rispondere; mise la testa fuori lo sportello e soggiunse come parlando a sè stessa:

— Rincresce davvero l’aver sciupate coteste illusioni... anche delle illusioni!...

— Guardate! esclamò con infantile vivacità poco dopo tirandomi per la mano, guardate com’è bello!

Misi anch’io la testa allo sportello. Il legno correva pei deliziosi viali dei colli; l’alito di lei mi sfiorò il viso, e un brusco movimento della carrozza spinse il suo volto sul mio.

— Oh! esclamò sorridendo e arrossendo, e buttandosi vivamente indietro. — Che bella sera! Vogliamo scendere?

Saltò a terra leggiera come un uccelletto, e siccome la notte era freddina, si strinse al mio braccio.

— Che bel freddo! esclamò ridendo e rabbrividendo con tanta grazia, che mi comunicò il brivido delle sue membra. Corriamo!