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e di quando in quando mi affissava sempre con quello sguardo insistente.
— Di dove siete? mi domandò.
— Son siciliano.
— È assai lontana la Sicilia?
— Sì.
— Più lontana di Napoli?
— Sì.
— Avete visto il S. Carlo di Napoli?
— No.
— Io ci andrò forse in dicembre.
Era una conversazione bizzarra, in cui le parole avevano tutt’altro significato di quello letterale, e nell’accento della voce erravano certi suoni che ricercavano le più intime fibre del cuore.
— È vero che i Siciliani sono gelosi? mi domandò dopo qualche istante.
— Nè più nè meno degli altri.
— Voi non siete geloso?
— Non lo sono mai stato.
— Non avete amato?
— No.
— Giammai?