Questa pagina è stata trascritta, formattata e riletta. |
— 52 — |
Sporse la testa fuori dello sportello e respirò con forza.
— Mio Dio, come fa bene!
E rimase immobile, guardando lungamente al di fuori.
A un tratto si volse verso di me, e mi disse quasi bruscamente:
— Perchè non siete più venuto a trovarmi?
Ero imbarazzato a rispondere, ed ella seguitò, senza attendere la mia risposta:
— Siete poeta?
— No, son pittore.
— È lo stesso, siete artista! mormorò, e mi affissò a lungo coi suoi grand’occhi lucenti; così a lungo che il mio imbarazzo si faceva visibile.
— Voi mi avete trovata brutta, — esclamò con tutta naturalezza, rompendo improvvisamente quel silenzio che sembravami eterno, benchè non durasse da due secondi. — Oh, non mi dite nulla, soggiunse con un grazioso movimento del capo; è così!
E si tacque nuovamente, guardò al di fuori, si passò a più riprese le mani su quei ricci ribelli,