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cameretta al terzo piano!... e poi, che resta quando esse son svanite!...

— Tu lo vedi!

— Sì! ci dev’essere qualcosa di vero in coteste illusioni che spalancano il cuore a due battenti verso tutto ciò ch’è nobile e bello!... esclamò lasciandosi dominare dalla commozione, e poscia, come pentitosi, rifacendosi scuro in volto: — Ma è poi vero che sia nobile e bello ciò che mi è parso anche ridicolo un giorno?

— Un giorno di febbre o di sconforto!...

— Potresti assicurarmi quali siano i giorni di sereno per giudicare con esattezza dei sentimenti, tu che hai amato e odiato la stessa cosa, che ne hai pianto e riso nel medesimo giorno? — domandò con quel sorriso che voleva sembrar cinico, ed era una contrazione dolorosa del suo cuore. E lasciando più libero varco alla sua amarezza mormorò: Non c’è altro di vero che le modificazioni dei nostri nervi, o la temperatura del nostro sangue.

— La tua scienza è desolante! È la scienza del nulla.

— È vero!