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che vi era; andai per lungarno alla pescaja, e stetti una mezz’ora a guardare i bizzarri riflessi del gas sulle acque del fiume, senza pensare un istante che sarebbe stato anche più bello trovarvisi in mezzo. Poi, quando suonò la mezzanotte, mi trovai come per abitudine nella mia strada; avevo freddo, e mi ricordai che non avevo meglio da fare che andare in letto.



Il giorno dopo pensai ch’era naturalissimo di andare a chiedere qualche cosa in prestito al solo amico che non mi voltasse ancora le spalle, come tutti gli altri, Giorgio, e mi meravigliai come quell’idea non mi fosse venuta prima. Quell’idea non mi fruttò che una lunga corsa, ed io non ero molto in forze: Giorgio non era in Firenze. Domandai quando sarebbe ritornato; mi dissero fra dieci o quindici giorni. — Dieci o quindici giorni!

Quella risposta mi lasciò come istupidito; tornai