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— Come! non hai denari? replicai, senza che la parola questa volta mi ripugnasse. Hai fatto delle spese straordinarie?
— No.
— Ma non siamo che ai venti del mese!
— È vero.
Malgrado il mio abbrutimento un raggio di luce si fece nella mia mente, e mi parve che attraversasse la parte più sensibile del mio cuore come uno stile d’acciaio.
— Vuol dire... esclamai, sentendo che la voce mi tremava, vuol dire che i denari che ti ho dati ciascun mese... non bastavano!
— Che importa? mi diss’ella sorridendomi con la stessa dolcezza.
— Ma allora... come hai fatto?...
— Avevo del denaro.
— Tu!!! — e mi nascosi il volto fra le mani.
Il mio orgoglio si contorceva dolorosamente, poichè il mio cuore non si commoveva più.
— Sì.
— Tu non avevi nulla quando venisti!
— Avevo quei pochi giojelli.