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— Perchè ti ho visto fingere allo stesso modo sul palcoscenico; perchè il tuo volto è una maschera; perchè dubiterò sempre che tu mentisca, giacchè la tua arte è una menzogna! gridai fuori di me, sputandole in faccia tutta la mia rabbia, tutta la mia gelosia, e tutto il mio amore.

Mi attendevo un’esplosione di collera. — Ella si alzò, pallidissima, si tenne ritta di faccia a me, piangendo silenziosamente e cogli occhi come attoniti per tanto dolore. — Le labbra le tremarono due o tre volte prima di poter parlare.

— Non mi credi! balbettò. E che dovrei fare perchè tu mi creda? Dillo.

— Dovresti abbandonare il teatro.

— Oh!

— Dovresti romperla con tutto il mondo.

— Oh!

— Dovresti venire a vivere con me.

— Oh, no! non lo farò mai, perchè ti amo! mi rispose con uno scoppio di pianto.

— Ah! è una ragione singolare!

— Sì! Tu pel primo te ne pentiresti, tu!... No! no! no!