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Perdei la testa: — È vero; le dissi, io non posso farvi dei regali di duemila lire!
Ella si rizzò come se l’avessi morsa al cuore, pallida, con certe lagrime ardenti negli occhi, e mi disse con un accento che non dimenticherò giammai:
— Adesso siete più che ingiusto, e più che cattivo!
C’era tanta collera nel mio cuore che non ne fui scosso. Rimasi com’ero, appoggiato al caminetto, duro, pallido, fosco. Ella fece due o tre giri per la camera, asciugandosi dispettosamente le lagrime; poi venne a me all’improvviso; prese le mie mani, e mi fissò in volto i suoi occhi lagrimosi.
— M’avete fatto molto male! mi disse. M’avete detto quello che nessuno m’ha detto; mi avete rinfacciata la mia condizione come io sentivo di meritarmi, ma come nessuno osava dirmelo.... Ora che volete che io faccia?
— Scacciatemi.
— Oh, no! ti amo troppo!
— Tu vedi come ti amo, come son geloso, giac-