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EROS




I.


Verso le quattro di una fra le ultime notti del carnevale, la marchesa Alberti, seduta dinanzi allo specchio, e alquanto pallida, stava guardandosi con occhi stanchi e distratti, mentre la cameriera le acconciava i capelli per la notte.

— Che rumore è cotesto? domandò dopo un lungo silenzio.

— La carrozza del signor marchese.

— Così presto! mormorò essa soffocando uno sbadiglio. La cameriera era per chiudere l’uscio del salottino che metteva nelle stanze del marchese, allorchè entrò bruscamente un uomo in abito da maschera, col passo malfermo, e la fronte altera.

— Cecilia dorme? domandò senza fermarsi.

— L’ho lasciata or ora, signor marchese: rispose la cameriera mal dissimulando la sorpresa.