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XIV.
Adele accettò l’invito tutta giuliva. Era tanto tempo che il cugino sembrava le tenesse il broncio! Ma in quella comparve il babbo, con un viso più scuro del solito, e chiamò la figliuola nella sua camera sotto pretesto di farle un discorso serio.
Alberti ascoltava assai distratto i discorsi che teneva Velleda, la quale era assai più calma e più padrona di sè. Adele ritornò poco dopo, pallida, tutta sossopra, e col viso ancora bagnato di lagrime.
— Cos’è stato? domandò piano il cugino.
Ella lo guardò cogli occhi lagrimosi, il petto le si gonfiò, e scoppiò a piangere.
— Nulla! nulla! rispondeva ostinatamente a tutte le interrogazioni di lui che si sentiva trafiggere il cuore da quel pianto.
Dopo circa una mezz’ora ritornò lo zio. Era serio in