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non abbia quattrini.... Come vuoi?... Del resto.... Ma a te che te ne importa?
— Nulla me ne importa.... proprio nulla. Ho detto così per convincerti che non potevo esser geloso di te per l’Adele.
Gemmati stette ancora qualche istante guardandolo negli occhi, e stringendogli le mani; e riprese da lì a un momento:
— Ascoltami, Alberto, forse non sai tu stesso qual tesoro sia il cuoricino della tua Adelina, e come ti ami, la povera fanciulla, con quanta nobiltà e con quanta delicatezza.... e come ti nasconda i suoi timori, i dispiaceri che le dài senza accorgertene.... Sai che se tu la tradissi faresti.... To’, ci vogliamo abbastanza bene per dirti la parola tal e quale — una viltà!
Da alcuni giorni la povera fanciulla amava anch’essa la solitudine, non perchè si vedesse negletta dal cugino, chè quando lo vedeva sorridere le si schiudeva il paradiso, ma pel dolore di vederlo così.... così.... non lo sapeva ella medesima. Ei la trovò su quel sedile dove la luna li avea visti l’uno accanto all’altra, e sentì qualche cosa che gli mordeva il cuore; la poverina stava a guardarlo timidamente, spalancando gli occhi per dissimulare le lagrime che le venivano fuori, e non osando chiamarlo nemmen cogli sguardi — ei le si avvicinò, col sorriso falso, come un colpevole. — Allora Adele gli afferrò la mano con vivacità, e scoppiò in pianto.