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XI.


Alberti si svegliò tardi, stanchissimo, e col capo peso. Un raggio di sole penetrava fra le stecche della persiana, e faceva luccicare la vernice del cassettone; ei gli sorrise, poscia rimase a fissarlo con occhi sbarrati; infine si alzò con un inesplicabile malumore.

Il suo primo sguardo fu per la finestra di Velleda: era chiusa. All’ora della colazione entrando nella sala da pranzo, volse intorno uno sguardo ansioso.

— Sei malato anche tu? gli chiese Adele correndogli incontro festosa.

— Chi è malato?

— Velleda, che non viene a colezione perchè è così stanca da averne male. Avete ballato tanto!

Alberto lasciò cadere il sorriso ingenuo e l’aria giuliva della fanciulla. La colezione non fu molto gaia. Lo