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— Le piace la campagna? incominciò Alberto dopo alcuni passi.

— Tanto!

— Ci fa delle lunghe passeggiate?

— Sì.

— Non si vede quasi mai la mattina!

Ella si voltò a guardarlo, con una sfumatura di sorpresa, e inchinò leggermente il capo un po’ ironica.

— Prima eravamo in due a correr pel giardino, soggiunse tosto come a scancellare l’effetto del suo saluto. Ma adesso l’Adele è sempre stanca.

— E non si annoia ad andar da sola? si affrettò a rispondere Alberto.

— Perchè dovrei annoiarmi?

— È pur vero che alle volte si preferisce stare in compagnia dei proprî pensieri...

— Che pensieri? interruppe Velleda bruscamente, fissandogli gli occhi in viso.

Essi rimasero un istante a guardarsi in tal modo. Lo zio Bartolomeo, che stavasi lì presso, gridò, come come se avesse indovinato la situazione scabrosa:

— Ehi, ragazzi! chi vuol vedere la bella carrozza! Correte sulla terrazza.

Passò infatti un cocchio superbo, luccicante di vernice, di stemmi dorati, di livree gallonate, di campanelli.