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V.


Il domani, appena Alberto aprì la finestra e appoggiò i gomiti al davanzale, colla sua bella pipa di schiuma in bocca, udì chiamarsi per nome.

Volse gli occhi sotto il pergolato, e vide un fresco visetto e due begli occhi che gli sorridevano; la cuginetta stava cogliendo dei fiori da un arbusto alquanto più alto di lei, e rizzavasi sulla punta dei piedi per far piegare i ramoscelli restii; le maniche del vestito le cadevano lungo le braccia un po’ troppo delicate, ma bianche come alabastro; il più gaio raggio di sole indorava quelle braccia e quel viso gentile.

— Buon dì, cugino!

— Buon dì, cuginetta!

— Son le nove, sa!

— Lo so.

— E non si vergogna?

— O che fa lei costà, così mattiniera?

— Lo vede, faccio dei mazzolini.