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— Non abbiate paura! diss’egli.
— Paura? rispose il vecchio stringendosi nelle spalle.
Un brivido corse per tutto il corpo della moribonda. Alberto prese quasi macchinalmente il crocefisso ch’era a capo del letto, e lo mise fra le mani agghiacciate di lei — il viso si profilò, i muscoli del mento e della bocca si rilasciarono — e rimase immobile.
Ei la guardò, si chinò su di lei, si rialzò lento lento, lasciò dolcemente le mani che stringevano ancora le sue, e fece un passo indietro.
Il medico gli prese la destra.
— Dottore, domandò Alberto con calma spaventevole crede che si possa amare un cadavere?
E senza aspettar risposta:
— Come va che amo questa povera morta assai più di quand’era bella al pari di un angelo?
— O cosa ci ha a fare la bellezza? rispose il buon medico un po’ scandolezzato.
— Dunque!...