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fece stormire lievemente le foglie; essi si sentivano l’uno accanto all’altra. Tutt’a un tratto la fanciulla scoppiò a ridere.
— Oggi volevo darti del lei, vedi!
— O perchè?
— Perchè ti sei fatto grande: avevo suggezione di te.... ecco!
— Oh!
Ella si volse verso di lui, con un improvviso movimento d’espansione e d’abbandono — i sentimenti puri e le anime vergini hanno di coteste arditezze innocenti — ed egli si tirò in là modestamente.
— Ma se tu m’avessi dato del lei non te l’avrei perdonato giammai!
— Perchè?
— Perchè.... perchè... non lo so il perchè.
Tacquero entrambi, e sentivano che quel silenzio li dominava. Alberto era tutto intento a fumare, e l’Adele a pungersi le mani sul rosaio. Si udiva il fruscio della sua veste ad ogni movimento di lei.
— L’ultima volta che partisti pel collegio pioveva, ti rammenti?
— Sì, tu mi scrivesti per domandarmi come fossi arrivato.
— Ti rammenti anche di cotesto?
— Ho ancora la lettera.
— Davvero? — arrossì e volse il capo. — E Velleda che non ritorna!
— Mi par di vederla laggiù.