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tando: — Purchè non si faccia aspettare anche la risposta....

Ella aspettava! Il male intanto la divorava rapidamente, e ben tosto le forze le mancarono. Più volte non vedendo giungere alcuna lettera del marito si mise a scrivergli, e non ne ebbe il coraggio; più tardi noi ebbe nemmen la forza. Allora fu assalita da una paura indicibile, e per la prima volta lasciò scappar le lagrime al cospetto del medico.

— Non sarebbe tempo di avvisare mio marito?....

— Credevo che avesse già scritto.... e mi stupisco davvero!.... Ma telegraferò oggi stesso....

— Telegrafare!.... mormorò ella: non disse più nulla, e rimase a guardare il pallido sole di novembre che tramontava sui vetri della finestra.


Disgraziatamente il telegramma del dottore non trovò il marchese a Berlino, dove credevasi che egli fosse: sicchè perdette un tempo prezioso a corrergli dietro per tutte le piccole città di Germania. Quando finalmente gli fu ricapitato, Alberto non mise tempo in mezzo e ritornò subito in Italia.

A Firenze trovò un secondo dispaccio firmato dalla moglie. Era affranto dalla fatica e diluviava; si fece condurre da un treno speciale sino a Pistoia, e da Pistoia, in carrozza, si mise in viaggio per Belmonte.