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quell’inquietudine che agitavansi confusamente in lui da un pezzo, l’Armandi l’avea formulato nettamente colle sue parole e coi suoi capelli grigi; si sentiva più cambiato dentro di sè che all’esteriore; la stanchezza fisica influiva sulla prostrazione morale: tutti i suoi sentimenti avevano alcun che di fiacco, d’incetto, di sfiduciato, all’infuori di quel solo che qualche volta era un tormento — e Adele era ancora piena di giovinezza e di beltà! — Il suo fatale spirito d’analisi lo spingeva a fatali deduzioni; sembravagli che il nuovo sentimento il quale riempiva tutto il suo cuore fosse un effetto di quella medesima stanchezza fisica e morale, fosse quel bisogno di ritemprarsi che c’è nell’umana natura: il suo amore era dunque l’egoismo del cuore, che invecchiando s’attacca a qualche cosa! Ma Adele che era giovane e ricca d’affetto?.... tutto quello che avea attratto o suscitato gli ardori della giovinezza di lui non doveva attrarre o suscitare adesso quelli di lei, sedurla, farle comprendere a qual cadavere anticipato avesse ella legato la sua giovinezza? Avrebbe rinunziato a lei piuttosto che sapersela legata da un sentimento qualsiasi che non fosse stato puro amore. Il suo affetto per la moglie diveniva più intenso, meno espansivo, assai più timido e altero.
Adele si avvedeva qualche volta di ciò che passava pel capo del marito come una nube tempestosa; indovinava il turbamento che sconvolgeva di tratto in tratto quell’anima, e non sapeva a che attribuirlo. Anch’essa divenne inquieta, timorosa e alquanto schiva alle volte.